Durante il percorso universitario, una delle esperienze più importanti per gli studenti, se non la più importante, è lo stage.

Si tratta di un periodo di apprendimento e formazione svolto presso un’azienda, un ente o un’istituzione in cui lo studente si aspetta di conoscere in prima persona il mondo del lavoro e mettere in pratica le conoscenze acquisite durante gli anni di studio.

Mi chiamo Erica e sono una studentessa magistrale di Scienze Linguistiche. Nel 2020 ho avuto l’opportunità di svolgere uno stage presso TEM ITALIA nel ruolo di supporto alla figura dell’export assistant, prima mediante uno tirocinio curricolare, prolungatosi poi con uno extracurricolare che è tutt’ora in corso. Se dovessi riassumere in 3 concetti cosa significhi un’esperienza lavorativa presso TEM ITALIA, direi:

  • Lavoro in team
  • Competenze
  • Flessibilità

Fin dal primo giorno sono stata coinvolta attivamente. Il team di lavoro mi ha proiettata nel mondo dell’export in modo concreto. Ho capito che da questa esperienza avrei imparato molto. 

Svolgo quotidianamente attività come: ricerche di mercato, traduzioni e creazione di contenuti di marketing e di offerte per clienti. 

Le ricerche di mercato hanno come obiettivo quello di individuare i mercati potenzialmente più interessanti da sviluppare. 

A partire da dati concreti, come i codici doganali di un prodotto, si ottengono informazioni di import-export fondamentali per effettuare un’analisi dettagliata ed estrapolare informazioni utili. Queste vengono poi riportate in un documento chiamato QuoExport, mostrato successivamente alle aziende, le quali possono così disporre di fonti certe dalle quali attingere per prendere decisioni in merito ai mercati esteri su cui puntare e iniziare il progetto di export su solide fondamenta. 

Successivamente si inizia la fase di ricerca delle controparti estere da contattare.

Si traccia il profilo del cliente target e, con l’aiuto di diverse fonti, si fa una ricerca mirata. Può trattarsi di distributori, brand, negozi fisici, shop online, agenti di commercio, fornitori di servizi, ma anche ricerche più particolari come bandi, gare d’appalto e fiere internazionali, anche se sono capitata in un anno non molto fortunato per queste ultime. 

Ho anche avuto modo di conoscere lo strumento Techpilot, piattaforma digitale di matchmaking in grado di far incontrare buyer e fornitori del settore della subfornitura meccanica. A questo proposito esiste un servizio dedicato in TEM ITALIA, chiamato “Mechanical Export”, per il quale sono parte del team di lavoro . In occasione dell’ultimo webinar di presentazione di questo servizio sono stata coinvolta per la gestione dei partecipanti e prossimamente curerò anche la gestione della piattaforma. 

In TEM ITALIA mi dedico anche della creazione di materiale di comunicazione, come ad esempio di company profile aziendali multilingua da presentare alle controparti estere. Devono essere studiati ad hoc per il prodotto e per il potenziale cliente. 

Ho anche dato il mio contributo per la realizzazione di contenuti di marketing per il sito aziendale di TEM ITALIA, soprattutto per la sezione blog, che contiene una serie di articoli di approfondimento su argomenti relativi al mondo dell’export, alle caratteristiche distintive di ogni settore produttivo, casi studio e riferimenti puntuali all’attualità. 

Gli articoli vengono anche pubblicati su LinkedIn, social network professionale che usiamo praticamente ogni giorno. Ne usufruiamo per tutte le sue funzioni, sia per la comunicazione aziendale, per farci conoscere e trasmettere i nostri valori, sia per aumentare la nostra rete di contatti di potenziali clienti, anche esteri. 

Sempre a proposito del mondo digitale, ho approfondito la conoscenza  del funzionamento della comunicazione online, dei vari tools di Google, come Google Ads, di come rendere un sito web più user friendly e di come ottimizzare la SEO. 

In diverse occasioni ho anche partecipato alla creazione di offerte da presentare ai clienti e ho appreso alcune nozioni riguardo la disciplina del bilancio d’esercizio e il controllo di gestione. 

I compiti che riguardano più direttamente la mia formazione linguistica comprendevano traduzioni scritte di vari documenti e attività di contatto delle controparti estere, volte a verificare l’interesse al prodotto dell’azienda in questione e a mantenere una relazione duratura nel tempo. 

Si può pertanto dire che le mansioni svolte durante lo stage sono diverse, sia in termini di quantità che di varietà. 

Ho potuto osservare come si costruisce un progetto export da zero, entrando per di più in contatto con aree di business molto diverse tra loro: dal meccanico al tessile, dall’alimentare ai servizi alla persona.

In questo modo ho potuto avere una panoramica delle diverse dinamiche di ogni settore. 

L’obiettivo che ci si prefigge sempre in TEM ITALIA è quello di cucire su misura un progetto, trovare la via migliore e non accontentarsi di seguire sempre lo stesso schema tradizionale, la via più battuta per intenderci.

Di conseguenza, in TEM Italia, oltre ad un lavoro, si ha l’opportunità di apprendere un metodo e di sviluppare anche un atteggiamento positivo alle difficoltà che si presentano. 

Accanto agli incarichi più operativi ho avuto la possibilità anche di svolgere attività di formazione.  Ad esempio ho seguito diversi videocorsi di marketing e comunicazione efficace per l’export, che si sono rivelati utili da mettere in pratica sin da subito.

Ho avuto anche modo di conoscere il ruolo del Temporary Export Manager, figura professionale che dà il nome alla società.

Periodicamente si tengono meeting online, chiamati “meet up”, in cui un gruppo di TEM a turno racconta la propria esperienza di lavoro. Si tratta di un’occasione per condividere opinioni, suggerimenti, punti di vista. Ad ogni meeting virtuale si propone di approfondire un tema specifico, che viene sviluppato appunto attraverso le esperienze dei TEM professionisti e del loro contributo. 

Io ho avuto l’opportunità di partecipare a diversi di questi dibattiti, sempre molto vivaci. Un momento arricchente per tutti, ma in particolar modo per una studentessa come me per comprendere le dinamiche del mondo del Temporary Export Management e cominciare ad integrarsi in questo ambiente. 

Molto utili sono anche le interviste fatte ai TEM e i webinar tenuti dai TEM stessi, a cui ho potuto assistere in diverse occasioni. Da questi emerge chiaramente come ogni TEM abbia un proprio metodo di lavoro, sviluppato nel corso del tempo grazie alle proprie esperienze e collaudato sul campo, progetto dopo progetto. 

Mi sono interessata a tal punto a questo ruolo che ho deciso di sceglierlo come argomento da approfondire all’interno della mia tesi di laurea magistrale.

Erica Gabella

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