Si è concluso da poco il corso promosso da ICE rivolto ai TEM professionisti per consolidare le competenze digitali per l’internazionalizzazione.

In quanto Community di Temporary Export Manager, TEM ITALIA ha voluto raccogliere alcune impressioni dei partecipanti e, insieme a loro, maturare delle considerazioni.

Learning by doing” non è solo un modo dire, è anche un modo di fare, in tutti i contesti, a tutte le età. Ovvero studiare e lavorare, sì che si può!

“Sì come il mangiare sanza voglia fia dannosa alla salute, così lo studio sanza desiderio guasta la memoria e non ritien cosa ch’ella pigli”, annotava Leonardo da Vinci.

Ma poi viene il tempo dei bilanci. Nel nostro caso il tempo di tirare le somme e condividere alcune riflessioni in merito alla D-TEM Academy: l’iniziativa promossa da ICE e rivolta ai professionisti dell’internazionalizzazione che operano su tutto il territorio italiano.

Fra la fine di Settembre e l’inizio di Dicembre di quest’anno, 100 TEM, suddivisi tra più sedi (Verona, Firenze e Salerno) hanno partecipato al “Corso di Digital Export Management” per Professionisti, dopo un processo di selezione avvenuto l’estate scorsa.

L’obiettivo della D-TEM Academy è quello di poter fornire ulteriori competenze ai Temporary Export Manager, questa volta in ambito digitale, perché possano essere applicate – laddove richiesto e possibile – nelle fasi di pianificazione strategica e attività operativa sui Mercati Esteri.

Nelle tre sedi in cui si è svolta la formazione sono state approfondite le tematiche più ricorrenti legate ad alcuni dei processi innovativi di internazionalizzazione.

Social media management, branding e storytelling sono stati il focus principale delle lezioni tenute dai docenti e dai consulenti dell’Agenzia ICE stessa.

Il Corso è stato pensato e impostato per svolgersi in presenza. Così è stato per il primo mese, finché a causa del rischio legato alla pandemia, si è reso necessario rendere ancora più digital il corso stesso. Le lezioni infatti, a partire da Novembre, si sono svolte da remoto, su una delle piattaforme di video-conference.

Essendo quello del mondo digitale un tema molto caldo ed essendo i TEM il target di questo corso promosso da uno dei più importanti enti italiani per l’export, diversi professionisti del  nostro network hanno preso parte all’iniziativa.

Abbiamo avuto quindi il piacere di confrontarci con due esperti TEM: Giorgia Franzoni e Fausto Massioni.

La prima, ha seguito il corso con sede a Salerno. Giorgia lavora da sempre nel settore delle consulenze aziendali svolte “su misura” nei business più disparati: agroalimentare, cosmetica, fashion, settore terziario e prodotti Made in Italy, fornendo soluzioni concrete che mirano all’internazionalizzazione.

Come Giorgia sottolinea, “ci troviamo davanti a un importante momento storico, ci stiamo dirigendo verso un cambiamento digitale che trova applicazione su tantissimi fronti: uno tra tutti, quello che a noi maggiormente interessa, è quello dell’export”.

Questa tendenza non è del tutto nuova, si sa, ma ha subito una fortissima accelerazione in questi mesi a causa della pandemia.

Tuttavia, anche prima del Covid gli strumenti digitali venivano impiegati dai consumatori per fare acquisti (o per scegliere da chi andare per fare acquisti).

Ora però le piattaforme digitali e i marketplace sembrano tutto d’un tratto diventati la soluzione e gli unici canali di vendita alternativi a disposizione di tutti i settori. Ne sono emersi e nati numerosi, ognuno con le peculiarità del settore che servono.

Tuttavia Giorgia Franzoni (e molti altri come lei) è fermamente convinta che la “strategia digitale” debba andare di pari passo a quella tradizionale. La scelta di incanalare tutte le energie aziendali in un marketplace è poco efficace se collide con altre strategie preesistenti. 

Mettiamo il caso che l’azienda decida di creare il proprio spazio su Amazon, per poter vendere i propri prodotti negli USA. Se questa azienda ha già un Country Manager negli States come possono non crearsi collisioni?

Inoltre, ci si dovrebbe chiedere, è la scelta adeguata quella di investire energie in strumenti digitali, quando la brand awareness viene meno? 

Domande come queste hanno trovato risposta in occasione della D-TEM Academy.

Grazie a questa “scuola” Giorgia ha acquisito più consapevolezze riguardo i diversi strumenti digitali che al momento possono davvero servire alle aziende. 

Alcuni strumenti danno la possibilità di effettuare ricerche che danno risultati molto precisi circa le abitudini dei consumatori finali, come per esempio il Digital Country Report.

Altri tools di Google invece possono dare supporto ai professionisti dei diversi mercati, poiché contribuiscono alla definizione delle scelte strategiche e integrano la loro conoscenza “sul campo”. 

Giorgia Franzoni definisce il mondo digital e le sue molteplici declinazioni uno strumento complementare, che per essere efficace deve essere gestito da professionisti.

Tanti sono stati i temi trattati in occasione della D-TEM Academy e i docenti si sono rivelati estremamente validi. Sono riusciti a dare diversi spunti pratici che hanno toccato trasversalmente molte aree.

Il corso, svoltosi ogni venerdì e sabato da Settembre a Dicembre, ha sicuramente messo a disposizione dei professionisti molti strumenti, alcuni dei quali avrebbero avuto necessità di essere ulteriormente sviluppati, disponendo di più tempo.

È comunque stato offerto ai TEM un ampio ventaglio di spunti da approfondire in maniera autonoma o con il sostegno di ICE, nel momento in cui dovesse manifestarsi questa volontà. 

L’esperienza accademica positiva di Giorgia è stata ribadita anche da Fausto, che ci ha confermato la qualità del corso svoltosi a Verona.

Fausto Massioni si occupa di vendite internazionali e di export coaching; nel ruolo di TEM si mette a disposizione delle PMI, con un focus nel campo dell’interior design e della meccanica, collaborando anche nell’ambito dei processi di internazionalizzazione.

Negli anni Fausto Massioni si è formato “sul campo”, integrando – una volta entrato in azienda – la formazione umanistica con la frequentazione delle tematiche dell’export. Ha quindi appreso molto all’interno della scuola d’impresa, per così dire “applicata”, seguendo nel tempo corsi di management, in cui ha approfondito il tema della gestione operativa e delle strategie di internazionalizzazione. 

In questa ottica la D-TEM Academy costituisce quindi una delle più recenti e valide occasioni di formazione professionale. 

Il “mestiere” dell’Internazionalizzazione è complesso e multidisciplinare, richiede preparazione, competenze tecniche e un mindset appropriato ad interagire con lingue e culture differenti: il sapere analogico. 

Oggi il periodo storico richiede uno shift verso il mondo digitale. Ma, attenzione, non è sufficiente lo strumento digitale per fare export internazionale. Le conoscenze di base, per così dire “analogiche”, per usare un termine di Fausto, sono imprescindibili, come imprescindibili e fondamentali sono le relazioni, l’investimento che fa la differenza, concreta e tangibile, esente dai numeri.

Gli strumenti che servono all’export sono essenziali per affrontare e gestire la velocità del mondo che progredisce; sono up to date, si aggiornano, si adeguano e ci allineano al tempo di oggi.

La visione “strumentale” del Digital di Fausto e Giorgia, corrisponde perfettamente ai contenuti veicolati ed erogati nel corso della D-TEM Academy. 

I docenti che si sono succeduti negli undici weekend del corso hanno unito i punti di un percorso poliedrico e impegnativo. I TEM si ritengono soddisfatti: le figure di spessore che dal vivo o on-line sono salite in cattedra hanno saputo esporre materie in taluni casi “nuove”, garantendo un contraddittorio qualificato e interattivo con i professionisti. 

Fausto afferma chiaramente che i formatori hanno saputo sviluppare il corso in maniera articolata e con una precisa propedeuticità dei temi trattati. Il tempo a disposizione è stato ben calibrato, nonostante il programma fosse piuttosto fitto e ricco di argomenti nuovi sotto certi aspetti.

Tanti approfondimenti non sono stati possibili, tuttavia i docenti si sono rivelati estremamente disponibili al confronto.

Inoltre, un team di coach, costituito da funzionari selezionati appartenenti all’Agenzia ICE, per un determinato periodo post-corso sarà di supporto ai D-TEM professionisti nello sviluppo delle rispettive attività sui mercati internazionali.

Le conoscenze messe a disposizione mirano a dare una consapevolezza: il digital export è essenziale solo se esiste una propensione all’internalizzazione, una capacità di investimento e un minimo di struttura dell’impresa.

Oltre a questo, Fausto sottolinea come siano fondamentali anche una serie di prerequisiti indispensabili, ad esempio soft skill come l’empatia e la consapevolezza culturale, che si rivelano cruciali in questo lavoro, in cui quotidianamente ci si confronta in ambienti multiculturali. In particolare, è importante riuscire a sfruttare e applicare queste competenze anche in chiave digital.

È importante vivere il processo di internazionalizzazione come uno scambio vero e proprio: uno scambio mutuale e non dichiarato di conoscenze e competenze. Ed è importante essere consapevoli che questo processo scaturisce direttamente dall’essenza stessa e dalle dinamiche dell’export.

Conclusioni

La D-TEM Academy è parte integrante del Patto per l’Export promosso dal Ministero degli Affari Esteri, che mira al rilancio dell’export italiano nel mondo. Quali saranno ora i prossimi passaggi?

Dopo aver forgiato i professionisti, saranno promosse iniziative per dar loro la possibilità di trasferire le rinnovate conoscenze acquisite alle imprese italiane? 

È importante creare le condizioni per permettere ai Digital Temporary Export Manager di agire sul mercato, come peraltro anticipato nel documento datato 15 Dicembre 2020, diffuso a conclusione della IX Cabina di Regia per l’Internazionalizzazione.  In caso contrario la D-TEM Academy resterà una iniziativa positiva, ma fine a se stessa.

Grazie alle testimonianze di Giorgia e Fausto appare infatti chiaro come il corso sia stato un percorso formativo di successo, che ha saputo rafforzare concetti chiave del mondo digitale: temi che si riveleranno sempre più centrali nelle strategie di internazionalizzazione.

Già da qualche tempo l’avanzata del digital si era dimostrata inevitabile e il covid ne ha accelerato i processi di diffusione nelle aziende.

Data l’importanza di queste considerazioni, come TEM ITALIA ci auguriamo che il corso formativo della D TEM Academy ricopra il ruolo di capofila per un più ampio percorso che proponga nuova iniziative. Ciò è fondamentale, affinché le competenze possano essere efficacemente trasferite in azienda.

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